sabato 26 ottobre 2013

The mystery of Edwin Drood e dintorni

Vi faccio una promessa: una volta incappati nella rete di Edwyn Drood, ne uscirete a fatica. 

Il fatto è che siamo quasi ad Halloween e ho deciso finalmente di prendere in mano Il mistero di Edwin Drood, quello originale, scritto da Charles Dickens, verso cui i miei sentimenti sono abbastanza contrastanti. Come persona provo qualcosa di molto simile al disprezzo, come autore lo amo profondamente. 

Si, non ho mai letto Il mistero di Edwin Drood eppure lo conosco come se l'avessi letto una volta al mese negli ultimi quasi due anni. Ovvero quando incappai, a gennaio del 2012, nella miniserie targata BBC. E mi innamorai della storia. Quella di Edwin che scompare, di suo zio John Jasper dedito al vizio dell'oppio, della sua dolce fidanzata Rosa, dei gemelli Neville e Helena Landless. 

Che è successo al giovane Edwin? E' morto? Chi l'ha ucciso? O se ne è solo andato, scappato? 
In realtà Dickens non ha mai risposto a questi quesiti perché morì, nel giugno del 1870, quando il romanzo stava solo a metà (all'epoca molti, quasi tutti, i romanzi erano pubblicati a puntate). 


Le ipotesi sono tante: c'è chi dice che tutti gli indizi portano a John Jasper, forse troppi indizi, tanto che non sarebbe stato nemmeno un colpo di scena scoprire che alla fine era proprio lui l'assassino; c'è chi immagina che Edwin non sia morto, che l'omicidio sia solo un parto della mente confusa dello zio. E poi ci sarebbe da scrivere altre mille parole sul perché: gelosia? invidia? denaro? 

Insomma non c'è miglior mistero che il romanzo stesso. 
A provare a sciogliere qualche dubbio ci si è messo Dan Simmons nel 2009 con Drood. Drood è uno di quei romanzi che ti resta dentro o, meglio, in cui resti dentro e a fatica ne esci. Salvo ma non immune, ti sembra quasi di aver lottato con un mostro quando giri l'ultima, fatidica pagina. 

Leggere Drood non è semplice, attenzione
Drood è uno di quei romanzi che si comprende appieno solo con alle spalle una solida preparazione da atleta letterarioOltre a conoscere il sopracitato Mistero di Edwin Drood (miniserie o romanzo che sia), non deve mancare una cultura sull'Inghilterra dell'Età Vittoriana, sulle luci e sulle ombre di quell'epoca, sui suoi personaggi più illustri, politici, scrittori, mogli e amanti. 

Bisogna conoscere Wilkie Collins, nemico amico di Charles Dickens e voce narrante, e i suoi romanzi più celebri La donna in bianco e La pietra di luna. Bisogna che abbiate letto buona parte dell'opera dickensiana o perlomeno che la conosciate. 
Insomma una fatica, ma una di quelle fatiche si fa sempre volentieri. 
Solo così potete finalmente conoscere Drood. 
Ma chi è Drood? E' reale o solo un fantasma? E' immaginazione o un feroce assassino? 

Charles lo incontra, forse, a Staplehurst, luogo dove avvenne un disastroso incidente ferroviario. Fortunatamente sopravvissuto, mentre cerca di alleviare le pene dei feriti, ecco che si palesa lui, Drood. Di nero vestito, con una parlata sibilante, capelli radi, viso pallido, senza naso. Spaventoso. E mortale. 

Dickens si fissa, lo vuole trovare a tutti i costi e coinvolge Collins nella ricerca. Che è afflitto dalla gotta ed è drogato di laudano. Che viene minacciato da un ex ispettore di Scotland Yard che sogna di riabilitarsi e di conquistare la poltrona di capo ispettore. Che segue Drood e le sue gesta da anni. 
Field vuole Drood, Dickens sa dov'è, Collins è amico di Dickens. 
Drood ha ucciso più di 300 persone, ha una corte del male nel regno di Sottoterra e deve essere catturato. Ma Drood esiste o è solo un sogno? O diventerà spunto per scrivere un romanzo?

Raramente ho messo giù un libro per timore di finirlo troppo alla svelta, per paura di arrivare in fondo, di scoprire che forse ero stata tratta in inganno, che tutto quanto era una gigantesca menzogna. 
O peggio che era vero, che a Londra sia aggirava per davvero il male allo stato puro. 



Con Drood è successo. 
Drood è un capolavoro. Punto. 
C'è la Londra vittoriana, lo sporco, i quartieri malfamati. C'è la Londra bene, l'arte, gli scrittori, il mondo degli intellettuali. Ombra e luce.
C'è il mistero, il sogno, la morte, lo spaventoso, ci sono i personaggi ambigui, c'è un Dickens diverso dal solito, non quello che tutti noi conosciamo, non quello di David Copperfield, della Piccola Dorrit, del Canto di Natale. 

Dickens è padre benevole, mentore e amico. Ma contemporaneamente è un ipocrita, un traditore, un adultero, uno spocchioso e borioso scrittore di mezza età. Che sa di essere famoso e che la sua celebrità brillerà a lungo. E se ne vanta. Collins lo ama e lo odia, esattamente come noi. 


E poi ci sono tutti i riferimenti all'ultimo romanzo di Dickens, quel mistero di Edwin Drood rimasto incompiuto. Nomi, storie, luoghi. 
Vi diverterete a scovarli e non vi accorgerete neanche che state cascando nella rete. Di Drood o di Dickens. 
Quale sia peggio sta a voi sceglierlo. Per scoprirlo però dovete leggere. E farvi avvolgere dal mistero. 
A tutti voi che state per entrare del meraviglioso e spaventoso mondo di Drood. Ben arrivati. 

mercoledì 2 ottobre 2013

Giuliano, Angelica e il remake che non volevamo.


Ieri, ahime, è morto Giuliano Gemma. 
Come ho già detto e ripetuto ovunque e dovunque nell'Universo, per me lui sarà sempre Nicola, il Calembredaine
Chi è Calembredaine? 
Fatemi riprendere dall'attimo di smarrimento. 

Se siete appartenenti al genere femminile è praticamente impossibile che non siate mai venute in contatto con la famigerata saga di romanzi scritta dai coniugi Anne e Serge Golon, protagonista la bellissima, desideratissima, scaltrissima Angelica, la Marquise des anges, la Contessa de Peyrac. 

A casa mia è tutt'oggi gelosamente custodita a casa di nonna e figlie e nipoti se la sono sciroppata tutta nei suoi 21 volumi (se non ricordo male). 

La Marchesa degli Angeli in realtà io la conobbi prima dei libri grazie ai film francesi, quando era interpretata dalla bellissima Michelle Mercier

 Di eroine come lei non ce ne sono più state, o almeno io non ho più incontrate: testarda, un po' maschiaccio, passionale, femminile, madre, moglie e amante, innamoratissima del marito Joffrey, l'unico che riesce a domarla e da cui si farà domare. 

Nei volumi che compongono la serie c'è di tutto: mistery, intrighi, amori, erotismo, battaglie e assassinii, stregoneria, rapimenti, pirati, la corte francese, l'esotismo degli harem d'Oriente, il Nuovo Mondo
Per nonna Versailles vuol dire Angelica, tanto che ho impressa la frase che mi disse quando tornò dal viaggio a Parigi. "Devi andare, mentre camminavo per i giardini con le fontane accese e dietro il palazzo ti sembrerà di essere l'Angelica".

E i film poi. Quelli sono legati ai ricordi di infanzia, all'epoca in cui andavo pazza per Lady Oscar e giocavo a tirare di spada con mio fratello, quando leggevo le avventure dei Tre Moschettieri e volevo essere uno di loro. C'è da dire che la storia di Francia l'ho sempre padroneggiata molto bene.

Tutto questo preambolo infinito per dirvi, prima di tutto, di leggere Angelica se non l'avete mai fatto perché se non l'avete letto non sapete che vi siete persi. Pensate che la saga de La Straniera sia bella? Ingenui. Joffrey de Peyrac al caro Jamie gli fa un baffo. 
Secondo, per spiegarvi che il personaggio interpretato nei film da Giuliano Gemma, Nicola, è il primo amore di Angelica, che, con il nome di Calembredaine, si ritroverà a fare da capo ad una banda di ladruncoli alla Corte dei Miracoli di Parigi. 

Dicevamo i film appunto. Di cui ho tipo scoperto ieri che hanno fatto un remake e mi sarei messa ad urlare se non fosse che era mezzanotte passata. Un remake? Di Angelica? 


Come minimo, dal superorribilante trailer, mi aspetto combattimenti alla Matrix, sesso a palate e acrobazie degne de La tigre e il dragone (spero non a letto, almeno queste). Aspetta che il peggio deve ancora venire. 



Mi vuoi paragonare quella sciacquetta a Michelle Mercier? La classe dove sta? La bellezza nobile? Angelica era una che se passava pure i muri si giravano a guardarla. 

E Joffrey? Va bene, siamo realisti. Nel libro Joffrey non è esattamente Robert Hossein, che non sarà bellissimo, ma sicuramente ha parecchio fascino dalla sua. Poi questi sbreghi alla Erik del Fantasma dell'Opera non è che ci dispiacciano. Fanno vissuto.
Il tizio della foto è solo vecchio. Vecchio e brutto. 

Adesso non vorrei dire...Sei in Francia? Ti serve un attore francese che non sia 'sta bellezza sfolgorante? Che magari vada verso i 45 barra 50? Che però ha un non so che, quel qualcosa che piace, alla fine? Te lo devo dire io chi potresti prendere? 


Comunque si, con sta cosa dei remake stiamo esagerando. Lasciatemi stare Angelica. Merci. 
E voi andate a recuperare i libri. O perlomeno i film. Quelli originali, eh?