
Il fatto è che siamo quasi ad Halloween e ho
deciso finalmente di prendere in mano Il mistero di Edwin Drood, quello
originale, scritto da Charles Dickens, verso cui i miei sentimenti sono
abbastanza contrastanti. Come persona provo qualcosa di molto simile al
disprezzo, come autore lo amo profondamente.
Si, non ho mai letto Il mistero di Edwin Drood
eppure lo conosco come se l'avessi letto una volta al mese negli ultimi quasi
due anni. Ovvero quando incappai, a gennaio del 2012, nella miniserie targata
BBC. E mi innamorai della storia. Quella di Edwin che scompare, di suo zio John
Jasper dedito al vizio dell'oppio, della sua dolce fidanzata Rosa, dei gemelli
Neville e Helena Landless.
Che è successo al giovane Edwin? E' morto? Chi l'ha ucciso? O se ne è solo andato, scappato?
In realtà Dickens non ha mai risposto a questi
quesiti perché morì, nel giugno del 1870, quando il romanzo stava solo a metà (all'epoca molti, quasi tutti, i romanzi erano pubblicati a puntate).
Le ipotesi sono tante: c'è chi dice che tutti gli
indizi portano a John Jasper, forse troppi indizi, tanto che non sarebbe stato
nemmeno un colpo di scena scoprire che alla fine era proprio lui l'assassino;
c'è chi immagina che Edwin non sia morto, che l'omicidio sia solo un parto della
mente confusa dello zio. E poi ci sarebbe da scrivere altre mille parole sul
perché: gelosia? invidia? denaro?
A provare a sciogliere qualche dubbio ci si è messo Dan Simmons nel
2009 con Drood. Drood è uno di quei romanzi che ti resta dentro o, meglio,
in cui resti dentro e a fatica ne esci. Salvo ma non immune, ti sembra quasi di aver lottato con un mostro quando giri l'ultima, fatidica pagina.
Leggere Drood non è semplice, attenzione.
Drood è
uno di quei romanzi che si comprende appieno solo con alle spalle una solida
preparazione da atleta letterario. Oltre a conoscere il sopracitato Mistero di
Edwin Drood (miniserie o romanzo che sia), non deve mancare una cultura sull'Inghilterra dell'Età Vittoriana,
sulle luci e sulle ombre di quell'epoca, sui suoi personaggi più illustri,
politici, scrittori, mogli e amanti.

Bisogna conoscere Wilkie Collins, nemico amico di Charles Dickens e voce narrante, e i suoi romanzi più celebri La donna in bianco e La pietra di luna. Bisogna che abbiate letto buona parte dell'opera dickensiana o perlomeno che la conosciate.
Insomma una fatica, ma una di quelle fatiche si fa sempre
volentieri.
Solo così potete finalmente conoscere Drood.
Ma chi è
Drood? E' reale o solo un fantasma? E' immaginazione o un feroce
assassino?
Charles lo incontra, forse, a Staplehurst, luogo dove avvenne un disastroso incidente ferroviario.
Fortunatamente sopravvissuto, mentre cerca di alleviare le pene dei feriti,
ecco che si palesa lui, Drood. Di nero vestito, con una parlata sibilante,
capelli radi, viso pallido, senza naso. Spaventoso. E mortale.
Dickens si fissa, lo vuole trovare a tutti i
costi e coinvolge Collins nella ricerca. Che è afflitto dalla gotta ed è
drogato di laudano. Che viene minacciato da un ex ispettore di Scotland Yard
che sogna di riabilitarsi e di conquistare la poltrona di capo ispettore. Che
segue Drood e le sue gesta da anni.
Field vuole Drood, Dickens sa dov'è, Collins
è amico di Dickens.
Drood ha ucciso più di 300 persone, ha una corte del male
nel regno di Sottoterra e deve essere catturato. Ma Drood esiste o è solo un
sogno? O diventerà spunto per scrivere un romanzo?
Raramente ho messo giù un libro per timore di
finirlo troppo alla svelta, per paura di arrivare in fondo, di scoprire che
forse ero stata tratta in inganno, che tutto quanto era una gigantesca menzogna.
O peggio che era vero, che a Londra sia aggirava per davvero il male allo stato puro.
Con
Drood è successo.
Drood è un capolavoro. Punto.
C'è la Londra vittoriana, lo
sporco, i quartieri malfamati. C'è la Londra bene, l'arte, gli scrittori, il
mondo degli intellettuali. Ombra e luce.
C'è il mistero, il sogno, la morte, lo
spaventoso, ci sono i personaggi ambigui, c'è un Dickens diverso dal solito,
non quello che tutti noi conosciamo, non quello di David Copperfield, della
Piccola Dorrit, del Canto di Natale.

E poi ci sono tutti i riferimenti all'ultimo romanzo di Dickens,
quel mistero di Edwin Drood rimasto incompiuto. Nomi, storie, luoghi.
Vi diverterete
a scovarli e non vi accorgerete neanche che state cascando nella rete. Di Drood
o di Dickens.
Quale sia peggio sta a voi sceglierlo. Per scoprirlo però dovete
leggere. E farvi avvolgere dal mistero.
A tutti voi che state per entrare del meraviglioso e spaventoso mondo di Drood. Ben arrivati.