
Postilla: non c'è molta serietudine in questa recensione.
Tornando al discorso iniziale, non credo sia colpa dei film in sè, ci sono dei terzi capitoli assolutamente degni di nota e, in almeno un caso, il capitolo terzo è stato il mio preferito in assoluto.
E' che io sono sempre l'eterna innamorata o del primo o del secondo: L'impero colpisce ancora, Il Padrino parte uno, Indiana Jones e il tempio maledetto, Ritorno al futuro (uno ovviamente), La Compagnia dell'Anello.
Tra l'altro pure il signor Singer ha fatto esclamare alla giovane Jean Grey "il terzo è sempre il più brutto" (parlava di Guerre Stellari, figlia mia, non hai visto quello è arrivato dopo).
Non sto dicendo che X-Men Apocalisse sia brutto, solo che l'ho trovato abbastanza sottotono rispetto a Giorni di un Futuro Passato, conosciuto come "l'X-Men che mi ha fatto piangere come un vitello".
L'inizio è indubbiamente maestoso, ci troviamo in Egitto dove Apocalisse sta per fare un transfer di corpo che tu che hai 30 anni e ti sei vista Stargate quelle 150 volte quando ne avevi una decina stai già battendo le mani, i piedi e saltelli da seduta. Poi c'era Oscar Isaac e te la sei legata al dito che quello è stato blu per tutto il resto del film.
Minuto dopo minuto si sono insinuate quelle piccole cosette che ti hanno un attimo fatto storcere il naso, tipo, siamo negli anni '80? Sono passati quanti anni dal primo? Una ventina? Mi sta bene che non cambi il cast ma almeno invecchia un attimo gli attori.
Sarà un dettaglio, ma sono i dettagli che per me contano. E non prenderò come esempio Raven che dovrebbe avere almeno una trentina -abbondante- di anni e ne dimostra molti di meno perché sparare su Jennifer Lawrence mi viene troppo facile.
Oltretutto siccome che lei è premio Oscar-rappresentante Dior-raschiatrice con il mento di tutti i red carpet, allora può esimersi dall'interpretare il suo personaggio? Perché Jennifer Lawrence è Mystica non quella biondona vestita di jeans e chiodo.
Il vero problema della pellicola sono appunto questi, i dettagli.
Apocalisse è un dio, è il primo mutante, è fighissimo.
Ha una tipica motivazione da cattivo dei fumetti (il mondo è allo scatafascio, torniamo agli antichi albori) però è come se mancasse qualcosa, quel qualcosina in più che ci faceva voler bene a tipo, che ne so, Loki. Razionalmente pensi che da piccolo non ne ha prese abbastanza per continuare a comportarsi da stronzetto della periferia asgardiana. Poi però, poverino, è un incompreso, sfoga solo la sua frustrazione da fratello minore adottato.

Lui è cattivo. Lui vuole distruggere il mondo. Lui desidera il potere di Charles Xavier per poter avere il comando su tutti. Chiunque si metta in mezzo, muore.
A me la bidimensionalità del cattivo crea una serie di problemi incredibili che per spiegarli dovrei scrivere un post a parte ma, per essere breve, non funziona più. Tirami fuori una storia di vendetta, di traumi infantili, di mancanza del pony per il nono compleanno.
La follia omicida, la distruzione sistematica di tutto il genere umano è roba che può permettersi soltanto un cattivo, per quanto mi riguarda.
Cattivo cattivissimo che comunque ha una personalità talmente prorompente che può francamente fare quello che gli pare. E tu zitto e muto.
Purtroppo non è solo Apocalisse ad avere il problema dell'appiattimento caratteriale: Psylocke è la tipa gnocca in tutina, Tempesta è la ragazzina che quando si incazza fulmina da tutte le parti (esiste mica un crossover Tempesta/Thor?), Angelo è il tizio con le ali, Kurt Wagner/Nightcrawler paradossalmente era molto più approfondito nel X-Men United (dove lo interpretava Alan Cumming), Ciclope, oddio sono la persona sbagliata per parlare di Ciclope. Io Ciclope non l'ho mai potuto sopportare in qualsiasi salsa mi è stato proposto.

In ogni caso la scena del dialogo telepatico tra i due è stata così bella che avresti voluto durasse altri dieci minuti. E pure i mini flashback della loro amicizia.

Aveva solo bisogno di quella marcia in più, di qualcosa che non fosse già visto: il cattivo cattivissimo, l'intermezzo musicale di Quicksilver con Sweet Dreams, il saltellare perenne da una parte all'altra di Magneto, il solito cameo di Wolverine.
Qualcosa che ti facesse stare con una mano artigliata sul braccio del vicino, l'ansia del guardo-non guardo, il batticuore e magari la lacrimuccia. E poi il sospirone finale.
Se ti diamo un quarto Bryan, ci provi seriamente?
p.s. il terzo capitolo che io amo follemente è The Dark Knight Rises. E le ultime righe di questa recensione sono state scritte pensando a come stavo al cinema durante l'ultimo quarto d'ora.
p.p.s. il cattivo cattivissimo non credo ci sia bisogno di dire chi è.