mercoledì 4 settembre 2013

Can't Help Falling in Love with You#3: Jaime Lannister

"Chi è il tuo personaggio preferito?"
"Jaime Lannister"
Occhi sbarrati dell'interlocutore/interlocutrice. "Ma è cattivo!"
"Capisco. Sei ai primi libri. Ne riparliamo tra un po'"
Che poi cattivo, dai. Jaime Lannister non è cattivo.


Fermatevi qua se per caso non avete mai letto Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, a.k.a. Il gioco del trono, a.k.a Game of Thrones, a.k.a Il trono di spade
Per capirsi: la saga fantasy da triliardi di volumi scritta da George R.R. "Il fetente" Martin
Quella che adesso sa anche il tuo fornaio che roba è, complice la serie televisiva.
N.B. Non per dire ma solo cinque anni fa eravamo io e altri dieci nerdoni a leggerla. Magari proprio dieci no. Facciamo quindici dai. Insomma una sparuta compagnia di persone. 
Ammetto che la mia vena snob si gonfia quando gente che ha scoperto l'ingarbugliato mondo di Martin da tipo due giorni fa il saputello con me. E osa paragonare quell'ammasso di immagini in movimento ai romanzi. Ma questa è un'altra storia.


Stavamo dicendo? Jaime Lannister.
Siamo sinceri. Jaime Lannister l'abbiamo odiato tutti quanti. Abbiamo passato i primi due volumi (o quattro, fate vobis) della saga a volerlo vedere morto spellato vivo, magari in mano al sadico Ramsay Snow. E invece no.
Jaime Lannister è faigo. Spaventosamente faigo. E' alto, è biondo, ha gli occhi verdi. E' un cavaliere della guardia reale, una cappa dorata. E' un Lannister, mica un Tyrell qualunque. 


Ser Jaime Lannister, fratello gemello della regina Cersei, era alto e dorato, con scintillanti occhi verdi e un sorriso affilato come una lama di Valyria. Indossava seta porpora, alti stivali neri, un' ampia cappa di satin nero. Il leone della sua nobile Casa, ricamato in oro sul petto del suo farsetto, era raffigurato in un ruggito carico di sfida, di minaccia. Il Leone di Lannister, così veniva chiamato ser Jaime nelle sale del regno, ma alle sue spalle si sussurrava un altro appellativo, assai diverso: Sterminatore di re.

In teoria sarebbe l'erede di tutto quel ben di dio che è Castel Granito, ma in pratica ha rinunciato a tutto per fare la guardia del corpo ad un re che se potesse lo intingerebbe nella colla vinilica.

Jaime ad inizio libro lo odiano tutti i personaggi del romanzo, comunque. Del tipo "portiamoci avanti". Ha ucciso il precedente re nonostante avesse giurato di difenderlo, l'ha pugnalato alle spalle e si è fatto beccare seduto stravaccato sul trono. Non c'è due senza tre insomma.
Poi ci sarebbe anche quella cosa di lui e sua sorella gemella Cersei.
A questo punto però è come buttare carboni su un fuoco ardente.

Essendo che all'inizio la storia ce la racconta Ned Stark, l'uomo più santo di tutta Westeros (e più coglione a conti fatti) non è che Jaime ci fa una bella figura
Passa più che altro per lo stronzo di turno. Lo Sterminatore di Re. 
Mettici pure che dopo una ventina di pagine scapicolla giù da un tetto il piccolo Bran Stark, reo di aver visto e sentito qualcosa che non doveva. The things I do for love. 


La cosa figa di Jaime è che io l'ho odiato con il cuore anche quando solo veniva nominato di striscio. 

Quando Martin lo mette protagonista di un capitolo e lo fa finalmente interagire con un personaggio per più di due righe, è in catene, prigioniero di Catelyn e del suo super sveglissimo figlio Robb. Sinceramente?  Ho sperato che Lady Stark gli infilasse la brocca di vino su per il suo sacrissimo sedere. Niente, nemmeno le sue battute da "Non ci sono uomini come me, ci sono io e basta" mi hanno mossa di un centimetro.


Ci sono voluti i battibecchi con Brienne di Tarth. E il taglio della mano. E lì ho iniziato a capire che Jaime non era mica quel duro per cui voleva passare. Ha la linguaccia come quella di suo fratello Tyrion, ma un cuore tenero, soprattutto quando si tratta dell'amata sorella Cersei. Io la pensavo succube del fratello, poi invece mi è giunta inaspettata l'idea che a portare i pantaloni nella relazione fosse più lei che lui.
E la scena della confessione nella vasca di Harrenhal è stata praticamente inutile. "Mi avevi già convinta al ciao" è il caso di dirlo. 

«I cavalieri della Guardia reale giurano di tenere i segreti del re. Non avresti voluto che io infrangessi il mio solenne giuramento, vero?» Jaime rise. «Credi davvero che il nobile lord di Grande Inverno fosse interessato ad ascoltare le mie futili spiegazioni? Un uomo così onorevole, Eddard Stark. Gli bastò meno di un'occhiata per giudicarmi colpevole.» Balzò in piedi, mentre l'acqua ormai fredda gli ruscellava lungo il petto. «Ma con quale diritto il lupo giudica il leone? Con quale diritto?»

La verità è che Jaime è forse uno dei colpacci meglio riusciti al fetente. E credo uno dei personaggi meglio scritti. 



Non è cattivo, ma non è nemmeno buono. 
Ha campato per anni mettendo la sorella al primo posto e la famiglia al secondo per poi ritrovarsi abbandonato da tutti, l''amore di una vita per primo.
E poi la mano. 
La mano della spada, quella spada che era lui, lui che senza la spada non è nessuno. 

Un altro storpio. Un inutile storpio. 

Eppure Jaime si fa forza e rinasce, abbraccia la fede delle cappe bianche, lotta per trovare un posto che gli appartenga. E manda a fare in culo Cersei.
 
E poi? Questo solo la fine della saga ce lo saprà dire. Certo, vederlo cavalcare verso Tarth con Brienne al fianco sarebbe chiedere troppo me ne rendo conto. Fetente, si metta una mano sul cuore e almeno a Jaime regali un bel finale. 
Uno di quelli epici, di quelli che ti fanno piangere per tre giorni e tre notti. 
 

"Il meglio che possiamo sperare è morire con la spada in pugno". Jaime Lannister era del tutto sincero. Non aveva mai avuto paura della morte



5 commenti:

  1. mmmm... non ti sembra di esagerare un po'??... Jaime sarebbe solo una povera vittima del suo destino??.... secondo me non è la tua testa che parla... ma un'altra cosa posizionata ben più in basso :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di solito quando leggo uso il bozzo che ho sopra il collo. Quindi per rispondere un po' più galantemente alla tua domanda che tanto galantemente non mi è stata posta: no.

      Elimina
  2. Beh, la parabola di Jaime è innegabile. Dal momento in cui perde la mano e il muro di protezione crolla si inizia a vedere l'uomo che sa di aver fatto cose per cui viene odiato, ma doverose, in fondo se non era per Jaimie potevamo dire addio a King's Landing gia da parecchio tempo... Concordo, Jaime è uno di quei personaggi che ti fanno amare il George, nonostante la lentezza con cui scrive... u.u

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non dico che è il personaggio migliore che ha creato...però è il personaggio migliore che ha creato xD

      Elimina
  3. Sono felice che anche tu facessi parte delle quindici povere anime che leggevano ASOIAF prima che uscisse la serie tv, perché è sempre bello conoscere qualcuno che capisca come ci sente a dover aspettare ANNI per l'uscita del nuovo libro!
    In quanto a me, vivo nell'indecisione perenne: Ditocorto o Jaime?
    Comunque, lotte interiori varie a parte, devo dire che anche io all'inzio lo odiavo terribilmente. Bhe, non che amassi quel vegetale di Bran ma Jaime mi era andato sul cavolo inevitabilmente. Però ero incuriosita quando Martin decise di inserirlo come POV e, al contrario tuo, la scena tra lui e Catelyn me lo aveva già fatto riconsiderare quanto bastava per farmelo adorare dopo.
    In realtà, nemmeno io ho ben capito se sia uno sfigato epico o il figaccione della Saga. Imbottito di soldi, Lannister, figo, arguto e tagliente ma per contro schiavetto di Cersei ( vogliamo parlare dei suoi bei capitoli ne 'Il dominio della regina', dove lo trattava manco fosse un eunuco? ), schifato da tutto il regno, fratello nano compreso, senza mano e 'autore' della morte di suo padre. Mh.
    Devo dire che Jaime è uno dei migliori personaggi, considerata la caduta tremenda che ha fatto Tyrion, che io amavo proprio. Diciamo che i suoi capitoli ( e quelli di Sansa, che continuano a piacermi ) sono tra i migliori.

    RispondiElimina