domenica 8 giugno 2014

“Tutte le famiglie felici…”: romanzi di padri, madre, figli e nipoti.

Parlando di libri estivi sul canale è saltato fuori un interesse per le cosiddette saghe famigliari, ovvero storie fatte di eredità, promesse che si tramandano di generazione in generazione, matrimoni di convenienza, padri oppressivi, amori contrastati, figli ribelli, addii e ritorni a casa. 

Possibilmente mattoni immensi pieni di litigi e riconciliazioni, scandali e finali dramaticissimi. 
La letteratura è piena di questo genere di libri, sia che andiamo a frugare in mezzo ai classici, sia che ci dedichiamo a qualcosa di più moderno, sia che scaviamo tra i romanzi storici o addirittura nei fantasy. 
Se è il fruscio degli abiti lunghi e i balli in grandi sale illuminate da candele che preferite, allora sarà il caso di pescare nel primo scaffale.

Primo fra tutti bisogna che vi citi Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, uno dei miei romanzi preferiti in assoluto, dove tutto ruota attorno alla figura del Principe Don Fabrizio Salina e della sua famiglia durante gli anni del Risorgimento, tra l’Italia che si sta facendo e l’amore del bell’aristocratico Tancredi e della borghese Angelica 
Per farvi capire quanto adoro il romanzo sappiate che, dovessi mai avere un figlio maschio, lo chiamerei Tancredi. 

Ambientato nello stesso periodo ma molto più tragico e solenne è I vicerè di Federico De Roberto, che segue per più di una generazione la storia dei nobili catanesi Uzeda di Francalanza.

In Russia ci pensa invece Guerra e Pace di Lev Tolstoj a narrarci la storia di più famiglie, i Rostov, i Bolkonskij, i Kuragin, dei loro amori, delle loro tragedie, delle loro vendette, il tutto ambientato durante la campagna napoleonica in Russia. Non è propriamente una lettura estiva vista la mole, ma gli appassionati di questo genere devono leggerlo per forza una volta nella vita. Non fosse altro che è uno dei classici più classici che ci siano.
 
Tornando invece in Inghilterra indimenticabile è Cime Tempestose di Emily Brontë, che narra la storia di Heathcliff e Catherine, del loro amore impossibile e di come l’odio e la disperazione accumulata negli anni vada inesorabilmente a intaccare anche quelli che saranno i loro rispettivi figli.
Di John Galsworthy è l’immensa Saga dei Forsyte (tre volumi principali, qualche racconto e altri romanzi sparsi) che abbraccia un periodo che va dalla tarda età vittoriana fino al primo dopoguerra, mettendo in scena tre generazione e un numero impressionante di personaggi, dal gretto e meschino Soames al sensibile architetto Bosinney. Io ammetto di aver letto solo il primo. Anni fa si chiamava Il possidente ed era edito da Garzanti. La sincera verità? Mi annoiò a morte. 

Sbirciando invece nei romanzi più moderni, ma non troppo, anche qua c’è l’imbarazzo della scelta: Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez racconta di ben sette generazioni della famiglia colombiana dei Buendía nella città di Macondo, fondata proprio dal capostipite José Arcadio Buendía; Isabelle Allende si sposta in Cile per narrarci, con La casa degli spiriti, le vicende della famiglia alto borghese Trueba, del capofamiglia Esteban, di sua moglie Clara, della figlia Blanca e della nipote Alba dagli anni Venti fino al colpo di Stato di Pinochet nei primi anni Settanta.
Recentemente mi è capitata sotto mano La Saga dei Poldark di Winston Graham. Fin dove sono arrivata io la generazione è una sola, ma ci sono tante famiglie e tante storie. Ross, Demelza, Elizabeth, Francis e poi tutti i minatori, i contadini, i servitori. Insomma ce n'è per tutti i gusti. 

E per chiudere il cerchio e tornare in Italia Mariolina Venezia ambienta il suo romanzo famigliare Mille anni che sto qui a Grottole, nei pressi di Matera, narrandoci una storia che va dall’Unità d'Italia alla caduta del Muro di Berlino.

Per ogni libro che vi ho citato ne potete trovare almeno altri dieci, in realtà di famiglie si parla in quasi tutti i romanzi, per un verso o per un altro. Tipo che se volete farvi del male c'è anche George Il Fetente. Lì però non sperate di vedere molte generazioni perché di solito si crepa prima. 

Ora sta a voi fiondarvi in libreria e darvi da fare!

p.s. se questo post vi sa di già letto è perché lo pubblicai, leggermente diverso, l'anno scorso per un magazine online. 

1 commento:

  1. Uhm, saghe famigliari... un filone che non seguo molto, in genere finisco per annoiarmi ^^' però ce ne sono un paio che vorrei leggere prima o poi (compreso il Fetente, ma prima voglio veder scritta la fine).
    Se intanto vuoi cimentarti in qualcosa tu, nel mio ultimo post ti taggai :3

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